Stampa 3D di dispositivi medici per fronteggiare l’emergenza Covid-19
La stampa 3D di dispositivi medici sta svolgendo in questi giorni un ruolo importante per aiutare gli operatori sanitari e gli ospedali a far fronte all’emergenza determinata dalla diffusione dilagante del Covid-19. La rete solidale di aziende dotate di stampanti 3D che si è attivata sta offrendo un importante aiuto alle strutture sanitarie in Italia e nel mondo. L’utilizzo delle stampanti 3D in medicina non è certo una novità assoluta, così come non lo è il loro impiego nel settore medicale per la realizzazione di svariati dispositivi.
Tuttavia, uno dei vantaggi chiave della stampa 3D è stato portato prepotentemente in evidenza dalla tragica situazione di emergenza che tutti i paesi del mondo stanno vivendo: la possibilità di produrre parti, anche complesse, in modo rapido e distribuito. La scarsa disponibilità di dispositivi medici e di protezione individuale in un momento in cui il fabbisogno è schizzato alle stelle, unita alla difficoltà di approvvigionamento dovuta sia ai blocchi imposti dall’emergenza che alla capacità produttiva non sufficiente a soddisfare le richieste sono fattori che rendono ancora più difficile contrastare la diffusione del contagio.

Stampa 3D di dispositivi medici: valvole per respiratori realizzate a tempo di record
Ed ecco la geniale intuizione della società bresciana Isinnova che rispondendo all’appello dell’ospedale di Chiari ha ideato e poi prodotto in 24 ore con la stampa 3D una valvola che fa funzionare il respiratore polmonare ospedaliero. Una produzione su scala industriale in tempi così rapidi sarebbe stata impossibile anche perché i dispositivi medici devono sottostare, giustamente, ad una severa procedura di validazione.
Ma in questo particolare momento quello che importava più di tutti e a tutti era salvare il maggior numero di pazienti affetti da Coronavirus nel più breve tempo possibile e quindi si è partiti con una piccola produzione che ha dato risultati positivi.

Le maschere da snorkeling diventano respiratori e protezioni per i medici grazie alla stampa 3D
Partendo dal progetto open source di Isinnova che ha costruito una maschera respiratoria d’emergenza riadattando una maschera da snorkeling prodotta e venduta da Decathlon, Solid Energy, la società del gruppo THE3DGROUP operativa presso il Polo Tecnologico di Bentivoglio, ha fatto un nuovo passo avanti, per collegare le maschere alle macchine di respirazione artificiale, e soprattutto tramutarle in preziosi dispositivi di prevenzione per i medici e gli operatori sanitari. In collaborazione con l’ospedale di Sassuolo, gli ingegneri Vito Zaccaria e Claudio Pavan si sono messi subito al lavoro, gratuitamente, per realizzare questi particolari pezzi con la stampante 3D.
“Abbiamo rivisto il design del raccordo in funzione delle macchine di questo ospedale e lo abbiamo affinato avvalendoci della tecnologia di scansione e stampa 3D professionale fornitaci dai colleghi di Energy Group.” Nel giro di 24 ore il prototipo per i pazienti è stato disegnato, stampato e testato assieme al personale medico, fornendo una campionatura dei primi 30 prototipi. Con le stampanti 3D professionali presenti nei poli tecnologici di THE3DGROUP, si potrebbe arrivare a produrne ben 500 al giorno.

“L’idea di Isinnova è bellissima, ma ogni pezzo va adattato a tubi e filtri differenti per ogni ospedale.” spiega Zaccaria “Siamo stati contattati dall’ospedale di Sassuolo, che ci ha chiesto il supporto per valutare la stampa 3D di quei pezzi che richiedevano modifiche rispetto al progetto standard. Dovendoli ridisegnare ci siamo accorti che potevano essere fatte migliorie importanti. Sassuolo è il primo ospedale ad aver provato le maschere su macchinari anche di terapia subintensiva: mentre quella ideata a Brescia viene attaccata al tubo dell’ossigeno, la nostra, perfezionata, ha dato buoni risultati anche collegata al respiratore artificiale e può essere usata anche per la salvaguardia del personale sanitario. Le mascherine sono poche o introvabili e peraltro vanno sostituite frequentemente. Con questa maschera, invece, in cui abbiamo inserito filtri P3 industriali, possono passare mesi prima di fare il cambio. Inoltre, coprendo tutto il viso, si possono evitare contagi accidentali, ecchimosi e dolori al volto. Si tratta infatti di una pressione a silicone, molto meno impattante” conclude Vito Zaccaria.
Dal canto suo, Decathlon raccomanda una ragionevole prudenza sconsigliando ogni tentativo di modifica a chiunque non sia un professionista del settore.
Maggiori informazioni sul progetto

Incentivi per la riconversione delle aziende verso la produzione di dispositivi medici
#CuraItalia Incentivi è la misura che sostiene la produzione e la fornitura di dispositivi medici e di dispositivi di protezione individuale (DPI) per il contenimento e il contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19. Viene gestita da Invitalia ed ha una dotazione finanziaria di 50 milioni di euro. Gli incentivi si rivolgono a tutte le imprese costituite in forma societaria (anche le società di persone) senza vincoli di dimensione. Sono escluse le ditte individuali e le partite IVA.
La misura permette alle società di ampliare e/o riconvertire l’attività finalizzandola alla produzione di dispositivi medici e/o di dispositivi di protezione individuale. La dimensione del progetto di investimento può variare da 200 mila euro a 2 milioni di euro.
Maggiori dettagli sugli incentivi #Curaitalia sono disponibili sul sito web Invitalia
Piano di costruzione con kit per tamponi in materiale biocompatibile stampato con Formlabs Form 3B
Un’onda solidale di aziende per produrre dispositivi medici con la stampa 3D
La collaborazione e solidarietà sviluppatasi tra enti, aziende e società per tentare di superare prima possibile la difficilissima situazione sanitaria venutasi a creare in Italia e nel resto del mondo è straordinaria e molte aziende italiane stanno riconvertito parte della loro produzione verso i dispositivi medici e di protezione individuale.
Le prime ad attivarsi sono state le aziende che già usavano le stampanti 3D per i propri processi interni, offrendo gratuitamente la loro disponibilità per produrre valvole, mascherine e altri dispositivi con la metodologia additiva.
Noi riceviamo continuamente richieste da parte di aziende che vogliono acquistare una stampante 3D professionale per iniziare, migliorare, aumentare l’aiuto che possono offrire.
Questa è l’Italia che ci piace.
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