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Dalle applicazioni in campo medicale al restauro di beni culturali: cosa si può fare con una stampante 3d

Le applicazioni possibili con le stampanti 3d sono praticamente infinite e riguardano gli ambiti più diversi (a volte persino difficili da immaginare). Uno dei settori che per primi hanno impiegato la stampa 3d per ottenere un vantaggio competitivo è quello manifatturiero, spaziando dalla produzione di componenti meccanici, ai prodotti di consumo, agli utensili. Nelle aziende che operano in quest’ambito l’utilizzo di una stampante 3d all’interno dell’ufficio progettazione per realizzare prototipi sui quali eseguire verifiche funzionali o ergonomiche è ormai consolidato.
Senza dubbio, uno dei più importanti e innovativi è quello medico: con una stampante a tre dimensioni si è in grado di realizzare delle protesi, ma anche – per esempio – dei modelli di feti, attraverso strumenti per ecografia che sono capaci di rilevare i dati 3D. Insomma, chi lo desidera può ottenere una stampa 3d del feto che si porta in grembo. Ma non solo: sempre in questo ambito c’è l’opportunità di realizzare degli esoscheletri, che costituiscono un’alternativa molto più comoda (oltre che avveniristica) e piacevole da indossare rispetto alle classiche ingessature a cui si ricorre di solito per la riduzione della frattura di un osso.
A livello industriale, una stampante a tre dimensioni può anche essere sfruttata per costruire degli strumenti musicali, dei modelli di veicoli, dei telai per tessitura o delle armi: in questo senso negli ultimi anni si è riscontrata una netta evoluzione, considerando che fino a poco tempo fa le armi nate da stampanti 3d erano soggette a rotture e inconvenienti di vario tipo dopo pochi colpi. Attualmente, invece, la Corporation Defense Distributed mette a disposizione di chi lo desidera i file di cui si ha bisogno per la stampa di armi automatiche e semi automatiche.
Infine, vale la pena di mettere in evidenza che le stampanti 3d possono fornire un valido aiuto in campo artistico, e in particolar modo per quel che riguarda il restauro di beni culturali: per esempio, consentendo la creazione di modelli e copie di sculture, bassorilievi e altre opere, in modo tale da renderne più semplici ed efficaci la duplicazione e la cura. Da questo punto di vista i modelli 3D da riprodurre possono essere ottenuti attraverso rilievi eseguiti con scanner 3D in grado di trasferire nel modello digitale sia le informazioni geometriche con un elevato grado di dettaglio, sia quelle relative ai materiali, alla colorazione, all’eventuale stato di degrado dell’opera.

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