Stampa 3D a scuola: storie di (stra)ordinaria innovazione
Nella primavera dello scorso anno, Energy Group e Pico hanno organizzato 3D MakerEd Contest, il concorso destinato alle scuole italiane, sponsorizzato da MakerBot, che ha permesso a dieci Istituti di aggiudicarsi una delle stampanti 3D MakerBot Replicator messe in palio. I vincitori sono stati individuati da una giuria specializzata che ha valutato i progetti presentati e selezionato quelli che meglio rispondevano all’obiettivo di integrazione della stampa 3D a scuola e di condivisione di questa tecnologia con altre realtà del territorio.
Abbiamo contattato i responsabili degli Istituti vincitori per farci raccontare cosa hanno potuto realizzare durante l’anno scolastico che si è appena concluso grazie alla stampante 3D MakerBot che si sono aggiudicati. Ecco la loro testimonianza.
Istituto Professionale Statale per l’Industria e Artigianato “A. Guastaferro” – San Benedetto del Tronto (AP)
Vincitore come MIGLIOR PROGETTO TERRITORIALE
Coordinatore del progetto: Prof. Antonio Centonza – Docente Lab. Meccanica
La stampante 3D MakerBot replicator 5th vinta dall’IPSIA “A. Guastaferro” con alcuni oggetti stampati in 3D
L’IPSIA “A. Guastaferro” ha dimostrato di credere nella stampa 3D come strumento per l’innovazione e per fornire agli studenti una preparazione al passo con i tempi, e ne ha dato evidenza con diverse iniziative sul territorio, oltre che attraverso il proprio sito web.
“In questo primo anno scolastico con la disponibilità della stampante 3D, vinta grazie al concorso, abbiamo approcciato le prime tecniche di stampa 3D.” racconta il prof. Antonio Centonza, docente del laboratorio di meccanica, “Disponendo già del software SolidWorks, utilizzato prevalentemente dagli alunni delle classi meccaniche, abbiamo ‘materializzato’ alcuni dei modelli realizzati al computer, come prototipi di componenti meccanici”.

“Inoltre,” prosegue il professore “avendo nel nostro istituto altri indirizzi, abbiamo collaborato con i docenti di settore per realizzare componenti a loro confacenti, come per esempio un calco di denti per gli odontotecnici, dei supporti per componenti elettronici, semplice bigiotteria per moda e oggettistica varia.”
Modello di arcata dentale ottenuto mediante stampa 3D
Conclude il prof. Centonza “Per il prossimo anno prevediamo di programmare delle attività finalizzate al coinvolgimento di un gran numero di studenti e docenti”.
Associazione Scuole Tecniche San Carlo – Cuneo
Vincitore come MIGLIOR PROGETTO IMPRENDITORIALE
Coordinatore del progetto: Erica Pellegrino, Direttore di sede

Le Scuole Tecniche San Carlo sono un Centro di Formazione Professionale accreditato presso la Regione Piemonte che eroga corsi finanziati validi per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione.
La scuola ha avviato negli anni un programma di avvicinamento ed integrazione delle risorse digitali alla didattica per meglio rispondere alle mutate caratteristiche e modalità di apprendimento della generazione attuale. Nel 2016 è stato avviato il primo Campus di autoimprenditorialità rivolto a giovani qualificati/diplomati che intendono lavorare nel settore dell’arredamento e del design. L’obiettivo del Campus è avvicinare i partecipanti al mondo digitale e alle sue potenzialità attraverso lezioni di professionisti, progettazione di manufatti e loro realizzazione con l’ausilio delle stampanti 3D, visita a importanti realtà del territorio quali FabLab e imprese innovative.
Erica Pellegrino, Direttore di sede, racconta: “La stampante 3D MakerBot ci è servita per diverse attività: la realizzazione di prototipi di oggetti da sviluppare successivamente all’interno del laboratorio di falegnameria; la creazione di piccoli oggetti artigianali con funzione decorativa; la stampa di pezzi da utilizzare quale ferramenta da applicare agli arredi lignei prodotti in laboratorio (maniglie, pomelli, ecc.)”
Grazie alla stampa 3D è stato progettato e realizzato il mandrino di un tornio per testarne la funzionalità. “Si è trattato di un lavoro di una certa complessità tecnica,” prosegue Erica Pellegrino “ma che ha permesso agli allievi di acquisire competenze di progettazione. Poter poi stampare il prototipo ha permesso agli studenti non solo di veder realizzato quanto disegnato, ma anche di testarne la funzionalità. In futuro” conclude “ci piacerebbe potenziare l’utilizzo di tale tecnologia, andando a creare piccoli manufatti modulari da assemblare.”